Gogol a suo tempo scriveva: “Io non voglio insegnare per mezzo dell’arte, l’arte è già un insegnamento”.
L’arte come preannuncio dell’imprevedibile. L’arte come costruzione di un pensiero libero. Nulla è più potente che educare all’immaginazione. I ragazzi hanno immaginato una città fondata da Remo, perché come Remo amiamo le linee aperte e pensiamo che, concluso un progetto, è sempre la vita che ricomincia.
Il progetto si è articolato in diverse fasi. In primo luogo i laboratori creativi, dove l’emozione diventa uno strumento di conoscenza e l’esperienza un mezzo di condivisione. Si è stabilita una relazione tra le parti, in modo che le opere e i documenti generino un dialogo fra linguaggi e pratiche di artisti appartenenti a generazioni, formazioni e provenienze diverse. Grazie al lavoro degli artisti, la scuola si è dotata di una collezione che, come un organismo vivente, cresce e si articola nel tempo. Abbiamo coniugato ricerca di archivio e nuove produzioni in situ. Abbiamo unito la dimensione del museo come luogo di incontro e partecipazione all’idea di collezione come racconto che si completa nel tempo. Ogni opera è stata concepita come uno strumento. Uno strumento che permette di oltrepassare i rigidi criteri della storia dell’arte come la conosciamo, come narrazione rigida e definita una volta per tutte. Abbiamo voluto raccontare, al contrario, una molteplicità di storie e discipline (arte, teatro, scrittura, cinema, design).
Le opere attraversano l’architettura della scuola e definiscono un’esperienza museale come organismo vivente, fatto non soltanto di spazi fisici ma anche di relazioni sociali e simboliche, scegliendo di intervenire anche su una fruizione non limitata solo a chi frequenta quotidianamente questa scuola. I laboratori finalizzati a realizzare opere “fatte ad arte” sono stati diversi. Gli artisti che li hanno condotti sono stati tanto straordinari quanto generosi nel dedicarsi ai ragazzi.
Via Madonna dell’Orto 2 _ Roma
https://www.scuolareginamargherita.edu.it